Zangionta


Complesso Zangionta

A soli 15 km da Tashkent, lungo la M34, si trova il villaggio di Zangionta, sorto intorno al mausoleo di epoca timuride di Zangoita. La persona sepolta nel complesso era un santo sufi del 13° secolo e un pastore che si ritiene abbia ancora poteri di guarigione. Le persone visitano il mausoleo per pregare e chiedere benedizioni.  Nelle vicinanze del mausoleo c’è anche una sorgente dove la gente beve le acque curative del santo.

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L’ingresso al complesso Zangiota avviene attraverso una porta di grandi dimensioni decorata con mosaici colorati. La porta è costruita a forma di motivi e completata da scritte in arabo. La porta fu costruita già durante il regno del nipote di Temur, Mirzo Ulugbek.

Il mausoleo contiene le spoglie del grande sceicco Ai-Khoja Zangi-ata. Questo soprannome si traduce in “Padre scuro”, ricevuto per il colore della sua pelle abbronzata.

Zangiata fu un grande sufi, conosciuto e venerato dalla gente sia in vita che dopo la sua morte. Nacque in una nobile famiglia araba alla fine del XII secolo e predicò la fede islamica fino ai suoi ultimi giorni.

Ai-Khoja fu portato a studiare con lo sceicco sufi Ahmad Yassavi, riconosciuto come il leader spirituale di tutte le tribù turche dell’Asia centrale. Durante la sua vita, Zangiata fece molto per la formazione e lo sviluppo dell’Islam tra la gente, il che gli valse il rispetto dei credenti. Per questo motivo, il sovrano Amir Temur decise di costruire un complesso commemorativo per il grande sceicco.

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Complesso di Zangi ota a Tashkent

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Pagina aggiornata al 3.1.2021

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